E l'idea della baracca, dopo tutto, non è di Ira. Ha una storia. Era di Rousseau. Era di Thoreau. Il palliativo della capanna primitiva. Il posto dove sei ridotto all'essenziale, dove torni - anche se non è da lì che vieni - a decontaminarti e a dispensarti dall'impegno di lottare. Il posto dove ti togli - come un insetto durante la muta - le divise che hai indossato e i costumi che ti sei messo sulle spalle, dove ti spogli delle tue umiliazioni e del tuo risentimento, delle concessioni che fai al mondo e della sfida che gli lanci, della tua manipolazione del mondo e dei suoi maltrattamenti. L'uomo che invecchia se ne va nei boschi: il pensiero filosofico orientale abbonda di questo motivo, il pensiero taoista, il pensiero indù, il pensiero cinese. L'"abitante della foresta", ultima tappa sulla strada della vita. Pensate a quei dipinti cinesi del vecchio ai piedi della montagna, che rinuncia al tumulto dell'autobiografico. Era entrato vigorosamente in competizione con la vita; ora, calmatosi, indossata una faccia austera, entra in competizione con la morte, l'ultimo ineluttabile impegno che gli resta.
(P. Roth, Ho sposato un comunista)
Ciò che vedeva era soltanto questo: comicità e miseria, comicità e miseria.
E allora, insieme con la pena e l'orgoglio della conoscenza, venne la solitudine, perché gli riusciva intollerabile la vicinanza degli inetti con lo spirito gaiamente ottenebrato, e il marchio che lui recava sulla fronte li respingeva.
(T. Mann, Tonio Kröger)
L'essenza della narrativa è il lavoro solitario: il lavoro della scrittura, il lavoro della lettura.
(J. Franzen, Come stare soli)
Non occorre che tu esca di casa. Resta al tuo tavolo e ascolta.
(F. Kafka)
Perché questo è l'ostacolo, la crosta da rompere: la solitudine dell'uomo - di noi e degli altri.
(C. Pavese, Saggi letterari)
Temperamento piuttosto incline a solitudine, inetto a cicalare con brio, alieno dalla mondanità, io avvicino e frequento i miei simili con una certa fatica e una certa titubanza e con fatica i più virtuosi di essi. Davanti a chiunque rivivo gli attimi di uno scolaro all'esame. Mi diletto invece di chiare algebre alle ore di "loisir". Che non ti snervano quanto una conversazione da salotto; ove, a me, m'incorre l'obbligo di fingermi spiritoso e intelligente, non avendo né l'una né l'altra qualità.
(C.E. Gadda, Intervista al microfono ne I viaggi la morte)
La solitudine è l'elemento vitale dello scrittore.
(S. Marai, Confessioni di un borghese)