00 10/11/2008 18:32

ROMA/JOHANNESBURG (Reuters) - La cantante sudafricana Miriam Makeba è morta nella notte in seguito a un attacco cardiaco a Castel Volturno, dopo aver partecipato a un concerto contro la camorra.
Lo conferma la clinica Pineta Grande di Castel Volturno (Caserta) dove era stata portata d'urgenza dopo l'infarto.
Makeba, 76 anni, si è sentita male al termine della sua applauditissima esibizione sul palco di Baia Verde, a Castel Volturno, al concerto dedicato allo scrittore Roberto Saviano, autore del best-seller "Gomorra" e sotto scorta in seguito alle minacce della camorra.
"E' arrivata alle 23.15, già morta", ha detto al telefono a Reuters il professor Francesco Longanella, direttore sanitario della clinica Pineta Grande, confermando che la cantante è stata colpita da un infarto.

"C'è stato un tentativo di rianimazione sul luogo del concerto da parte di un anestesista-rianimatore che era presente. Poi è stata portata qui dal 118, ma è arrivata morta, anche se abbiamo tentato di rianimarla per tre quarti d'ora", ha aggiunto Longanella.

Al momento il corpo della cantante si trova nella sala mortuaria della struttura sanitaria.


31 ANNI IN ESILIO PER LA LOTTA ALL'APARTHEID

Le stazioni radio sudafricane hanno reso omaggio a "Mama Africa" - nota anche come "Imperatrice della canzone africana" - leggendo messaggi inviati dai fan di una delle star più amate del Paese e del continente.

La cantante, icona della lotta all'apartheid, era nata il 4 marzo 1932 in una bidonville vicino a Johannesburg.

Aveva iniziato a cantare nel coro della scuola, e aveva imparato nuove canzoni ascoltando le registrazioni di artisti jazz americani come Ella Fitzgerald.

Mescolava jazz e musica tradizionale africana, intercalando nelle sue canzoni la lingua Xhosa.

Aveva trascorso 31 anni in esilio per aver parlato apertamente contro la segregazione razziale. In una delle sue canzoni chiese la liberazione dell'ex presidente sudafricano Nelson Mandela, all'epoca in carcere per la sua battaglia contro l'apartheid.

Negli anni dell'esilio Makeba creò brani divenuti dei classici come "The Click Song" e "Pata Pata".

Se nel campo artistico ebbe un successo enorme, la sua vita personale fu un'altra cosa.

Aveva raccontato di essere stata picchiata spesso dal primo marito, che lasciò dopo averlo sorpreso con la propria sorella.

Aveva poi sposato l'attivista del "black power" americano Stokely Carmichael nel 1968. I due si erano trasferiti in Guinea, ma poi si erano divisi.

Makeba aveva divorziato quattro volte.