Debbyna1972
00martedì 12 dicembre 2006 00:10
Lunedí 11.12.2006 17:51
"Il contratto? L'importante è che le cose vadano bene. No, non ho preso nessuna decisione perché sono concentrato sul lavoro, la decisione può arrivare anche fra quattro mesi, non cambia niente". Roberto Mancini allontana la discussione sul rinnovo con l'Inter e pensa a gestire questo momento pieno di soddisfazioni per la sua Inter. Lui con otto vittorie consecutive intanto ha eguagliato Mago Herrera e Trap, due nomi che pesano tantissimo nella storia nerazzurra. Il primato non lo scuote di un millimetro. Nella sua testa c'è sempre e solo quella parola: scudetto, il resto passa in secondo piano: "Contano solo se si raggiungono gli obiettivi, sennò non contano niente".
Preferisce pensare a ciò che funziona nella sua macchina da corsa: "Sono contento perchè quando quelli che di solito non giocano sono chiamati in campo danno il loro contributo, questo è il segno che la squadra sta bene". Buon segno, succede spesso alle squadre in odore di titolo.
Come accadeva alla Juventus di Fabio Capello... "Le grandi squadre si assomigliano un po' tutte, perchè imparano a gestire anche le partite con le squadre cosiddette piccole, che sembrano facili e non lo sono per niente, facendo comunque risultato", minimizza il Mancio. Che tra le armi segrete di questa Inter da record ha un certo Hernan Crespo. Conteso quest'estate al Milan e soffiato ad Ancelotti. Carletto, sospirando ha detto in queste ore che è facile segnare quando si ha Crespo... "Io lo reputo uno dei migliori attaccanti del mondo, lì sotto porta. Noi abbiamo avuto la fortuna di poterlo riprendere. Lo conoscevo dai tempi della Lazio come Ancelotti lo conosceva dal Milan...".
Valdanito gli ha tolto le castagne dal fuoco anche contro l'Empoli, quando sembrava destinato a una sotituzione che gli togliesse la gioia del gol. Invece... "Aveva un problema a un flessore, poi invece è rimasto in campo e ha sbloccato il risultato in un'azione che altri attaccanti non avrebbero seguito". Chi non buca la rete da una vita è Adriano. L'Imperatore ci mette impegno, ma la porta aversaria resta avvolta da un sortilegio. Anche sul campo della squadra toscana ha avuto la possibilità di sbloccarsi, entrano a mezz'ora dalla fine con i suoi in vantaggio. Invece niente: "Deve lavorare, questa settimana aveva un problema alla schiena e si era allenato solo due volte venerdì e sabato".