OGNI GIORNO NEL MONDO MUOIONO 26 MILA BAMBINI

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@talia@
00martedì 22 gennaio 2008 15:02
Sono 26mila i bambini, sotto i cinque anni, che muoiono ogni giorno nel mondo. Nel 2006 i decessi sono stati 9,7 milioni, l'80% concentrate nell'Africa sub-sahariana e nell'Asia meridionale. Un dato in miglioramento rispetto al 1960, quando erano 20 milioni i bambini che morivano ogni anno, e al 1990, quando il bilancio era di 13 milioni. Un dato, tuttavia, ancora allarmante, avverte l'Unicef che oggi presenta, a livello internazionale, il rapporto "Condizione dell'infanzia nel mondo 2008: nascere e crescere sani". Rispetto al 1990, si legge nel rapporto, il tasso globale di mortalita' infantile sotto i cinque anni e' sceso del 23% e sono 61 i paesi che hanno ridotto i tassi di mortalita' del 50% (tra essi Bangladesh, Bolivia, Eritrea, Laos). Dei 191 paesi presi in esame, 129 sono prossimi al raggiungimento dell'obiettivo del millennio numero quattro: ridurre di due terzi la mortalita' infantile dal 1990 al 2015. Inoltre, quasi un terzo dei paesi meno sviluppati ha ridotto la mortalita' del 40%: Maldive, Capo Verde, Mozambico, Haiti, Etiopia, sono solo alcuni. Importanti risultati sono stati raggiunti da Cina e India, dove il tasso di mortalita' e' sceso, rispettivamente, del 47% e del 34%. Tuttavia, nonostante le buone performance di molti paesi in via di sviluppo, Medio Oriente, Nord Africa e Africa sub-sahariana e Asia meridionale sono lontani dal raggiungimento dell'obiettivo del millennio numero quattro. Nell'Africa sub-sahariana, solo tre paesi su 46 hanno registrato una riduzione della mortalita': Capo Verde, Seichelles ed Eritrea. Nel 2006, un bambino nato nella stessa zona aveva una probabilita' su sei di morire prima dei cinque anni. Sierra Leone, Afghanistan e Angola sono i paesi, tra quelli in via di sviluppo, con i piu' alti tassi di mortalita' infantile, rispettivamente 270, 257 e 260 morti ogni mille nati. Siria, Sri Lanka e Cuba hanno invece i tassi piu' bassi: 14, 13 e 7 decessi ogni mille nati. Le principali cause di morte infantili, prosegue il rapporto dell'Unicef, sono complicazioni neo-natali (36 per cento), polmonite (19 per cento, la prima cuasa di morte nell'Africa sub-sahariana), diarrea (17 per cento, che causa circa due milioni di morti l'anno tra i bambini), malaria (8 per cento), aids (3 per cento, con il 90 per cento dei casi concentrati ancora una volta nell'Africa sub-sahariana). Alle cause dirette si associano poi molteplici concause, tra cui lo scarso accesso all'acqua potabile e a servizi igienici adeguati, la malnutrizione (che affligge soprattutto l'Asia meridionale, dove nel 2006 il 42 per cento dei bambini era moderatamente o gravemente sottopeso), i conflitti. A questo proposito, l'Unicef ricorda che tra le popolazioni rifugiate sono soprattutto i bambini a morire. Degli undici paesi nei quali il 20 per cento in piu' di bambini muore prima dei cinque anni, oltre la meta' (tra cui Ciad, Afghanistan, Congo, Liberia, Mali, Niger, Sierra Leone) ha sofferto a causa di conflitti armati. Una ulteriore causa di morte infantile e' infine legata alle cattive condizioni di gravidanza e parto delle madri. Nei paesi in via di sviluppo, infatti, un quarto delle donne in gravidanza non riceve nemmeno una visita medica, generica, prima del parto; il 27 per cento non partorisce in strutture sanitarie. Il tutto aggravato dall'alto tasso di mortalita' delle madri bambine, che sotto i 15 anni muoiono cinque volte di piu' delle ventenni e che, sotto i 18 anni, danno alla luce bambini con il 60 per cento di probabilita' in piu' di morire prima dei cinque anni. Nell'Africa centrale e occidentale, il rischio di morte per cause legate alla gravidanza o al parto, nel corso della vita di una donna, e' di 1 su 17, contro la media dei paesi industrializzati di 1 su 8mila. (AGI) - Roma, 22 gennaio
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