Nei vestiti il mistero di Oetzi

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@talia@
00venerdì 22 agosto 2008 13:45
Germania, nuovo studio sull'Uomo di Similaun, trovato nel 1991 in Alto Adige
"Indossava abiti fatti probabilmente con le pelli del suo bestiame"
 dubbi dell'esperto del Museo archeologico di Bolzano, dove è custodita la mummia
"L'ascia dice che era importante: se aveva greggi era un proprietario
di ANDREA BETTINI

ROMA - Sappiamo che fu ucciso, che aveva circa 45 anni e che soffriva di artrosi. Conosciamo persino cosa aveva mangiato qualche ora prima di morire tra le vette innevate dell'Alto Adige. Eppure Oetzi, il celebre uomo preistorico ritrovato nel 1991 sul ghiacciaio del Similaun, conserva ancora dei segreti. Ora, però, un nuovo studio sul suo abbigliamento potrebbe gettar luce su alcuni aspetti della sua vita quotidiana. Secondo dei ricercatori tedeschi, questo antico abitante delle Alpi, giunto fino a noi dall'Età del Rame, era probabilmente un pastore. Ma non tutti sono d'accordo.

Le congetture su chi fosse Oetzi sono iniziate sin dal ritrovamento del suo corpo, conservatosi per oltre 5.000 anni in una conca a 3.200 metri di altezza su una montagna al confine con l'Austria. L'ascia di rame che portava con sé indica che nel suo villaggio era un uomo di rango, ma non fornisce molte altre informazioni. Nemmeno gli altri oggetti rinvenuti dagli archeologi - tra i quali un arco, un pugnale e dei recipienti in corteccia di betulla - hanno permesso di dare una risposta definitiva. Era un religioso? Un cacciatore? Un pastore? Anche se la società all'epoca era poco differenziata e quindi non esistevano dei veri e propri lavori, quest'ultima ipotesi era ritenuta plausibile.

Una conferma potrebbe venire da nuovi studi sul suo abbigliamento, confezionato quasi esclusivamente con pellame di animali. In Germania dei ricercatori della Saarland University hanno analizzato alcuni pezzetti dei vestiti dell'uomo di Similaun con uno spettrometro di massa. Questo strumento, che permette di determinare la composizione chimica dei campioni, secondo loro può infatti dare risultati più affidabili del test del Dna nell'analisi di pelli lavorate.
Gli studiosi hanno confrontato i peptidi delle proteine presenti nei peli antichi con quelle di varie specie di animali di oggi. I risultati, pubblicati su Rapid Communications in Mass Spectrometry, non lasciano dubbi: "provengono da pecore e bovini, proprio il bestiame di cui si occupano i pastori durante i loro spostamenti stagionali", dice il principale autore della ricerca, Klaus Hollemeyer. Lo studio fornisce dunque ulteriori informazioni su Oetzi, che negli ultimi anni è già stato sottoposto a moltissime analisi all'avanguardia. Ad esempio, si è scoperto che quest'uomo di circa 50 chilogrammi alto un metro e sessanta poco prima di morire era stato colpito da una freccia, che soffriva di vari malanni e che come ultimo pasto aveva mangiato carne e cereali.

Le conclusioni tratte da Hollemeyer e dai suoi colleghi non sono però condivise da tutti gli esperti. "All'epoca di Oetzi - dice Gunter Kauffman del Museo archeologico dell'Alto Adige di Bolzano, il luogo dove è conservata la mummia dell'uomo di Similaun - ognuno era in grado di fare quasi tutto e la società non era molto diversificata, dunque mi pare difficile poter dire che svolgeva un determinato lavoro basandosi sull'abbigliamento". "L'ascia - continua - ci permette di affermare che era un personaggio di spicco, quindi non poteva essere un semplice pastore. Magari era un proprietario di greggi. Purtroppo sappiamo troppo poco su quel periodo: possiamo fare solamente delle ipotesi".


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