INTERVISTA A RAFFAELE SUL SETTIMANALE DI PIU'

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@talia@
00lunedì 3 settembre 2007 14:31
QUANTO HO SOFFERTO PER BALLARE

di Gianni Martinelli

Fregene (Roma) agosto
"Questo musical in teatro ha per me il sapore di un riscatto. Per i sacrigici che ho fatto e le lacrime che ho pianto per realizzare il mio sogno: il sogno della danza, che mi ha portato via di casa quando ero ancora bambino, che mi ha messo contro la mia famiglia e che mi ha fatto anche soffrire la fame nei giorni in cui non potevo permettermi di mangiare. Per questo gli applausi che ricevo adesso a teatro valgono il doppio."
Parla così Raffaele Tizzano, il giovane ballerino napoletano che nella quinta edizione di Amici di Maria De Filippi, quella della stagione televisiva 2005/2006, si affermò come uno degli artisti in erba più amati dai telespettatori del programma di Canale 5. Per il suo talento nel ballo, ma anche per il suo carattere determinato, che lo portava spesso a scontrarsi con insegnanti e compagni.
Adesso Raffaele è il protagonista di un musical teatrale: è intitolato Nell'isola della felicità tra angeli e diavoli, ha debuttato lo scorso mese e starà in tournée fino all'anno prossimo. Dunque, dopo il successo raccolto come concorrente di Amici, Raffaele ha un'opportunità preziosa: recitare da protagonista in un musical teatrale. "In questo spettacolo interpreto un angelo che per guadagnarsi le ali deve aiutare alcune persone in difficoltà, un gruppo di naufraghi su un'isola".
Questo ruolo nello spettacolo Raffaele lo ha conquistato proprio grazie alla sua partecipazione ad Amici lo scorso anno: "La regista mi ha chiamato per propormi questa parte e io ho subito compreso quanto avrebbe potuto essere importante. Ho infatti la possibilità di cimentarmi nel ballo, ma anche nel canto e nella recitazione".
"Il debutto è stato emozionante?" domando.
"Non stavo nella pelle. Prima che si sollevasse il sipario ho trattenuto il respiro e ho chiuso gli occhi. Temevo di sbagliare, ma poi mi sono fatto coraggio e tutto è andato per il meglio. Poi, spettacolo dopo spettacolo, sia io sia i miei compagni miglioriamo sempre di più. E poi, sai che ti dico? Che, per certi versi, la storia di questo angelo che deve lottare per guadagnarsi le ali mi ricorda la mia: anch'io per guadagnarmi le mie "ali" ho dovuto battermi e soffrire".
Raffaele si ferma un attimo, poi riprende: "Se mi guardo indietro, di momenti difficili ne ho attraversati molti, anche se ho solo 21 anni. La vita mi ha costretto a crescere in fretta. Ma ora, finalmente, mi sto riprendendo qualcosa".
Non è stato affatto facile, infatti, per Raffaele, fare accettare ai suoi genitori la sua passione per la danza, nata in lui quando era ancora un bambino piccolo.
"Guardavo in TV Raffaella Carrà e Lorella Cuccarini e andavo in estasi, quasi mi commuovevo nel vederle danzare. Anzi, nella mia fantasia di bambino quasi volavano. Ma sai, i miei genitori sono un po' all'antica: in particolare mio padre dal suo primogenito maschio si aspettava che prendesse in mano un domani l'impresa edile di famiglia. Io però non volevo saperne".
A 11 anni, Raffaele s'iscrisse di nascosto a un'accademia di danza di Napoli, la sua città. Tornò la sera a casa e comunicò la notizia: "La mia scelta fu vissuta come un lutto. A scuola, poi, i compagni mi prendevano in giro, mi spintonavano. "Femminuccia", mi dicevano, perchè sognavo di ballare. Poi tornavo a casa e i miei non mi parlavano. Allora mi chiudevo in bagno, dove nessuno poteva vedermi, e piangevo. Finché un giorno non mi sono guardato allo specchio e ho detto: "Va bene, uccidetemi pure, sono anche pronto a morire, ma morirò danzando".
Raffaele decise allora di andarsene di casa. Aveva appena 14 anni. "Nessuno sembrava capirmi, ma io non avevo la minima intenzione di rinunciare al mio sogno: una mattina, stanco di tutta l'atmosfera negativa che mi circondava, feci la valigia e andai alla stazione per prendere il treno per Roma. Mia mamma mi aveva dato un po' di soldi, di nascosto da mio padre, ovviamente, per pagare l'affitto di una piccola stanza e per mantenermi agli studi".
Una volta giunto a Roma, però, Raffaele non trovò un ambiente molto più facile di quello che aveva lasciato: "Mi dedicavo anima e corpo alla danza, poi cercavo di propormi anche a qualche provino, ma gli altri candidati, quando vedevano un ragazzo solo come me, che se ne stava in disparte e magari appariva un po' più fragile, spesso se ne approfittavano. Mi minacciavano, poi parlavano male di me. Una volta mi hanno perfino rubato le scarpe: non solo non potei farel 'audizione, ma fui costretto anche a tornare a casa scalzo".
Domando a Raffaele:"Non hai mai pensato, di fronte a tutte queste difficoltà, di lasciare tutto e tornare a casa dalla tua famiglia?".
"No. Mi sono fatto forza, anche perchè per un ragazzino solo è difficile affrontare tutte queste difficoltà. Ma piano piano, con il passare degli anni, trovai una mia dimensione. Certo, quando camminavo per strada non potevo fermarmi a guardare le vetrine perchè non avevo soldi e non ti nascondo che molte volte sono andato a dormire con lo stomaco che gorgogliava dalla fame. La svolta per me è arrivata con Amici, grazie a Maria De Filippi, una delle pochissime persone che hanno creduto sempre in me".
Raffaele si presentò ai provini per la quarta edizione, ma fu scartato. "Non mi persi d'animo, però, e ritentai l'anno successivo", racconta. "Superai le selezioni e per me iniziò questa avventura in TV".
Un'avventura in cui Raffaele si mise subito in mostra. Il pubblico di Amici lo votava ogni settimana come il migliore dell'accademia. "E lo sai cosa successe a quel punto? Che piano piano si rifecero vive tante persone, tra famigliari, conoscenti, ex compagni di scuola, che mi facevano i complimenti: "Bravo, Raffaele, abbiamo sempre creduto in te". Anche mio padre. Ma a quel punto fui io a voltare le spalle a loro. Lo ammetto, fu una ripicca, ma ero giunto fin lì da solo e da solo volevo arrivare fino alla fine. Accettai solo mia mamma in studio".
Alla fine del programma, Raffaele arrivò secondo dopo il ballerino Ivan D'Andrea. "Mi dispiacque non vincere, dopo tutti quei sacrifici, ma non mi persi d'animo. Ero comunque riuscito a dimostrare il mio valore e questo, per me, contava. Alla fine di Amici riabbracciai anche mio padre".
Chiedo a Raffaele: "Che cosa hai fatto nei mesi che hanno seguito la conclusione di Amici?".
"Ho continuato a studiare, a impegnarmi, ad allenarmi.  Amici è stato un trampolino di lancio ma sono ancora molto giovane e ho tanto da imparare. Ora, con Nell'isola della felicità tra angeli e diavoli, ho un'occasione importante. Intendo sfruttarla per tornare un giorno in TV, magari per lavorare di nuovo con Maria De Filippi. Ora, però, mi godo questo momento, come il primo, piccolo frutto di anni di fatiche e sofferenze. Le ali me le sono guadagnate. E adesso mi sento pronto, finalmente, per spiccare il volo".

Settimanale DI PIU' n. 35, 3 settembre 2007

pa.zam.7
00lunedì 3 settembre 2007 16:40
Grazie mille nadj....sei un tesoro!!!!! [SM=g1337918]
[SM=g1337923] paola
tizi65
00lunedì 3 settembre 2007 19:25
Nadj sei impareggiabile come sempre, un bacione [SM=g1337923] [SM=g1337913] [SM=g1337919]
(zlatan8)
00sabato 10 novembre 2007 13:00
Leggo solo ora questa bellissima intervista...
veramente stupenda [SM=g1337942]
Grazie mille per averla pubblicata... [SM=g1337969]
Cry86
00domenica 11 novembre 2007 18:04
Se vuoi puoi trovare intervite e tutto il materiale anche sul FANBLOG di Raffaele che amministra proprio la sottoscritta [SM=g1337879] piccola pubblicità semiocculta.. ma mi farebbe cmq piacere vederti anche da quelle parti [SM=g1337869]

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Ciaooooooooooooooooooooooo [SM=g1337899]
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