Vernissage - Una grande esposizione racconta in 150 opere il percorso dell'artista francese, dalle sperimentazioni impressioniste ai viaggi nelle esotiche isole dei mari del sud
Francesco Paolo Del Re
Roma, 9 ottobre 2007 - Artista globale, in un mondo che ancora non conosceva la globalizzazione, Paul Gauguin è universalmente noto tanto per la sua seducente pittura, quanto per il suo avventuroso percorso biografico, che lo ha portato alla ricerca di un altrove nelle lontane isole dei mari del sud. Una grande mostra ne celebra la complessa ricerca, visitabile fino al 3 febbraio nelle sale del Complesso del Vittoriano: non solo dipinti, ma anche sculture, acquerelli, incisioni, quaderni di appunti, vasellame.
È il mistero l'impalpabile materia con cui sono impastate tutte le opere dell'artista francese, 150 delle quali sono raccolte al Vittoriano con il titolo "Paul Gauguin. Artista di mito e di sogno". Ogni sua opera vuole essere l'invito a una ricerca, a una riflessione e a un viaggio. Viaggiatore straordinario, Gauguin inseguì per tutta la vita un sogno pastorale, ovidiano, virgiliano, che testimonia di un profondo legame culturale con la Roma antica, città che il pittore non visitò mai. Alla sua contemporaneità fatta di rivoluzione industriale e a un'esperienza di vita intrisa di senso di disperazione, l'artista preferì il vagheggiamento di un'età dell'oro, di un'arcadia.
Dal periodo impressionista all'esperienza del gruppo di Pont-Aven, fino ai soggiorni a Tahiti e a Hiva-oa, l'osservazione incantata della realtà dei paesaggi, delle donne al lavoro, delle figure esotiche non fu un viaggio solitario, ma costantemente animato dal desiderio di formare una famiglia di artisti, le cui opere sono proposte in mostra accanto ai Gauguin.
Info: 06.6780664
Biglietti: intero 10 euro, ridotto 7,50