Debbyna1972
00martedì 12 dicembre 2006 00:18
Lunedí 11.12.2006 18:35
"Sotto il profilo dell'esistenza del
diritto ad interrompere il trattamento terapeutico non voluto, con le modalità richieste, il ricorso è ammissibile e va
accolto. Per quanto riguarda invece la possibilità dei medici di non ripristinare la terapia, il ricorso è inammissibile, perchè trattasi di una scelta discrezionale affidata al medico".
Questo il parere dell'ufficio affari civili dell Procura chiamato ad esprimersi sul ricorso presentato da Piergiorgio Welby, l'uomo paralizzato dalla distrofia muscolare che ha chiesto di porre fine alle sue sofferenza staccando la spina del ventilatore polmonare, che domani verrà discusso davanti al giudice civile.
Anche il prof. Umberto Veronesi, tra le maggiori autorità scientifiche nel campo della medicina oncologica, è intervenuto sulla vicenda: "E' il paziente che deve decidere. Il concetto dell'autodeterminazione è stabilito anche per legge: il consenso informato dà questo diritto al paziente di rifiutare le cure".
Veronesi dice di non avere il minimo dubbio "che la volontà del paziente sia il punto da cui prendere le decisioni". "Non possiamo permetterci noi - afferma ancora - la responsabilità di dire se questo è accanimento o non è accanimento, quindi decidiamo se dare o no questa anticipazione della conclusione della sua vita". A chi gli chiede se l'Italia è ancora lontana dal riuscire ad affrontare questioni così delicate, l'oncologo ed ex ministro della salute dice che "c'è una pressione dal punto di vista della fede che ci blocca".
.anaiis.
00martedì 12 dicembre 2006 11:06
...è una questione-l'eutanasia-decisamente spinosa...io sono pro,ho visto quel che succede quando una grave malattia ti riduce ad essere una larva umana e non vorrei mai che succedesse a me quindi decisamente pro.