CRONACA : Caso Welby/ Il corpo verrà cremato

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Debbyna1972
00sabato 23 dicembre 2006 02:20
Venerdí 22.12.2006 16:00

La moglie di Piergiorgio Welby, Mina, ha annunciato che il marito, morto mercoledì notte, sarà cremato.

"Lui non accettava di stare più lì - ha spiegato nel corso di una conferenza stampa - Abbiamo chiesto aiuto a Marco Cappato e insieme abbiamo deciso di scrivere al presidente Napolitano. Da quel giorno sapevo che saremmo andati verso il momento della dipartita".

Mario Riccio, il medico che ha adempiuto alla volontà di morire di Welby, malato di distrofia muscolare, rischia ora 15 anni di carcere per omicidio colposo. Ma si apprende che per il momento né lui né Cappato sono indagati.

A Welby non si possono concedere le esequie religiose. E' la posizione del Vicariato di Roma, guidato dal cardinale Camillo Ruini, che precisa di "non aver potuto concedere tali esequie perché, a differenza dei casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso, era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dr.Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica. Non vengono però meno le preghiere per l'eterna salvezza del defunto".

Dopo aver sedato il paziente l'anestesista ha staccato il respiratore. Ecco il racconto di Riccio alla conferenza stampa indetta dai radicali: "E' opportuno esserci. Sono anestesista a Cremona, rianimatore, da 10 anni sono componente della Consulta Bioetica Onlus, presieduta dal professor Mario Mori bioeticista a Torino. Nelle settimane passate sono entrato in contatto con la Coscioni e con l'on Cappato".

Welby aveva scelto il 21 dicembre perché, racconta Cappato, "aveva deciso che era ora". Cappato e l'anestesista che ha aiutato Welby a morire sono stati poi ascoltati a Roma dalla Digos, come persone informate sui fatti. E il corpo di Piero Welby sarà sottoposto ad autopsia.

Riccio ricorda poi come si era proposto per approfondimenti subito recepiti su aspetti tecnici, medici, anche per il suo contributo. E aspetti giuridici. Cappato ha chiesto se poteva concretizzare il desiderio di Welby, non ha visto ostacoli "ritenendo diritto di Welby ampiamente riconosciuto e praticato in Italia, per cui mi sono reso disponibile. Con Cappato abbiamo preparato tutto cercando di evitare pressioni sulla mia persona, eravamo pronti a partire appena Piergiorgio ce l'avesse richiesto".

Continua: "Superati alcuni aspetti tecnici come il reperimento di una vena in cui si poteva fare la sedazione, ieri sera come Piergiorgio ci aveva chiesto, aveva ricevuto la lettera del Prof. Marino e aveva riflettuto, aveva saputo del pronunciamento del tribunale civile. Poi ieri sera gli ho chiesto se il ricorso della Procura modificasse qualcosa, ma mi ha detto che questo non cambiava il suo proponimento e desiderava la sedazione e l'interruzione della terapia". Così è stato.
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