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poesie d'autore 2

Ultimo Aggiornamento: 26/10/2008 23:55
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04/05/2007 00:14

Credevo

di Rabindranath Tagore

Credevo che il mio viaggio
fosse giunto alla fine
mancandomi oramai le forze.


Credevo che la strada
davanti a me
fosse chiusa
e le provviste esaurite.


Credevo che fosse giunto
il tempo
di trovare riposo
in una oscurità pregna
di silenzio.


Scopro invece che i tuoi
progetti
per me non sono finiti
e quando le parole ormai
vecchie
muoiono sulle mie labbra
nuove melodie nascono dal
cuore;
e dove ho perduto le tracce
dei vecchi sentieri
un nuovo paese mi si apre
con tutte le sue meraviglie


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04/05/2007 00:16

Se il giorno è finito
di Rabindranath Tagore

Se il giorno è finito
se gli uccelli non cantano più
se il vento ormai stanco è cessato
stendi su di me
il velo dell'oscurità più fitta
come hai avvolto la terra
nella coltre del sonno
e al tramonto teneramente hai chiuso i petali
dei fiori appassiti del loto.


Prima che il suo viaggio finisca
libera dalla vergogna e dalla povertà
il viandante che ha la bisaccia vuota,
le vesti lacere e polverose
e ogni energia esaurita.


Rinnova la sua vita come un fiore
sotto il mantello della tua dolce notte.



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04/05/2007 00:20

Mare senza riva
di E. Dickinson

Come se il mare aprendosi
svelasse un altro mare,
e questo un altro ancora
e i tre presagio fossero
d'infiniti mari
mai toccati da riva.
Come se mare
a mare fosse riva.
Questo è Eternità



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04/05/2007 00:21

Alcuni dicono che
Emily Dickinson

Alcuni dicono che
quando è detta,
la parola muore.
Io dico invece che
proprio quel giorno
comincia a vivere



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04/05/2007 00:22

Se questo è un uomo
di Primo Levi

«Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi, alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi».



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04/05/2007 00:24

La pioggia nel pineto
Gabriele D'Annunzio

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.


Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.


Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.


Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alvèoli
con come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.



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04/05/2007 00:36

La notte bella
di Giuseppe Ungaretti

Quale canto s'è levato stanotte
che intesse
di cristallina eco del cuore
le stelle
Quale foresta sorgiva
di cuore a nozze
Sono stato
uno stagno di buio
Ora mordo
come bambino la mammella
lo spazio
Ora sono ubriaco
d'universo



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04/05/2007 00:39

Specchio
di S. Quasimodo

Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell'erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.
E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell'acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c'era


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04/05/2007 00:41

L'uomo e il mare
di Charles Baudelaire

Uomo libero,
sempre tu amerai il mare!
Il mare è il tuo specchio:
contempli l'anima tua
nell'infinito srotolarsi della tua onda,
e il tuo spirito
è un abisso non meno amaro.


Ti diletti a tuffarti
nel seno della tua immagine;
l'abbracci con gli occhi
e con le braccia,
e il tuo cuore si distrae
talvolta dal proprio battito
al fragor di quel lamento
indomabile e selvaggio.


Entrambi siete
tenebrosi e discreti:
uomo,
nessuno ha sondato
il fondo dei tuoi abissi;
mare,
nessuno conosce
le tue intime ricchezze:
tanto gelosamente serbate
i vostri segreti !


E tuttavia da secoli innumerevoli
vi fate guerra senza pietà nè rimorsi,
tanto amate la strage e la morte,
o lottatori eterni,
o fratelli inseparabili


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09/06/2007 13:18

Ti voglio bene
ti voglio bene

tre semplici parole

ripetute all'infinito

forse troppe volte

forse mai abbastanza

non sono lei



non ho il suo viso

non ho il suo sorriso

non ho il suo entusiasmo

non ho la sua fantasia

non ho la sua allegria

non sono lei



non ti ho mentito

non ti ho tradito

non ti ho ferito

non ti ho calpestato

non ti ho usato

non sono lei



ti ho ascoltato

ti ho consolato

ti ho capito

ti ho sostenuto

ti ho amato

non sono lei



ti voglio bene

ma non sono lei

vorrei essere lei

ma sono solo io

e

non è abbastanza


-Jane Routh-










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22/06/2007 00:33

E lo sognavo, e lo sogno,
e lo sognerò ancora, una volta o l'altra,
e tutto si ripeterà, e tutto si realizzerà,
e sognerete tutto ciò che mi apparve in sogno.

Là, in disparte da noi, in disparte dal mondo
un'onda dietro l'altra si frange sulla riva,
e sull'onda la stella, e l'uomo, e l'uccello,
e il reale, e i sogni, e la morte: un'onda dietro l'altra.

Non mi occorrono le date: io ero, e sono e sarò.
La vita è la meraviglia delle meraviglie, e sulle ginocchia della meraviglia
solo, come orfano, pongo me stesso

solo, fra gli specchi, nella rete dei riflessi
di mari e città risplendenti tra il fumo.
E la madre in lacrime si pone il bimbo sulle ginocchia

Arsenij Tarkovskij


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20/07/2007 17:07

Tutti gli uomini sognano.

Non però allo stesso modo.
Quelli che sognano di notte
nei polverosi recessi della mente
si svegliano al mattino
per scoprire che il sogno è vano.

Ma quelli che sognano di giorno
sono uomini pericolosi,
giacchè ad essi è dato vivere
i sogni ad occhi aperti
per far sì che si avverino

T.H.Lawrence


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05/08/2007 17:02

Felice chi con ali vigorose,
le spalle alla noia e ai vasti affanni
che opprimono col peso la nebbiosa vita,
si eleva verso campi sereni e luminosi!
Felice chi lancia i pensieri come allodole
in libero volo verso i cieli nel mattino!
Felice chi, semplice, si libra sulla vita e intende
il linguaggio dei fiori e delle cose mute!
(Baudelaire)


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06/08/2007 15:28

ANTOLOGIA DI SPOON RIVERS - Edgar Lee Masters
LA COLLINA
Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,
l'abulico, l'atletico, il buffone, l'ubriacone, il rissoso?
Tutti, tutti, dormono sulla collina.

Uno trapassò in una febbre,
uno fu arso in miniera,
uno fu ucciso in rissa,
uno morì in prigione,
uno cadde da un ponte lavorando per i suoi cari -
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.

Dove sono Ella, Kate, Mag, Edith e Lizzie,
la tenera, la semplice, la vociona, l'orgogliosa, la felicie?
Tutte, tutte, dormono sulla collina.

Una morì di un parto illecito,
una di amore contrastato,
una sotto le mani di un bruto in un bordello,
una di orgoglio spezzato, mentre anelava al suo ideale,
una inseguendo la vita, lontano, in Londra e Parigi,
ma fu riportata nel piccolo spazio con Ella, con Kate, con Mag -
tutt, tutte dormono, dormono, dormono sulla collina.

Dove sono zio Isaac e la zia Emily,
e il vecchio Towny Kincaid e Sevigne Houghton,
e il maggiore Walker che aveva conosciuto
uomini venerabili della Rivoluzione? *
Tutti, tutti, dormono sulla collina.

Li riportarono, figlioli morti, dalla guerra,
e figlie infrante dalla vita,
e i loro bimbi orfani, piangenti -
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.

Dov'è quel vecchio suonatore Jones
che giocò con la vita per tutti i novant'anni,
fronteggiando il nevischio a petto nudo,
bevendo, facendo chiasso, non pensando né a moglie né a parenti,
né al denaro, né all'amore, né al cielo?
Eccolo! Ciancia delle fritture di tanti anni fa,
delle corse di tanti anni fa nel Boschetto di Clary,
di ciò che Abe Lincoln
disse una volta a Springfield.

* La guerra per l'indipendenza dall'Inghilterra vinta nel 1776, che sotto la guida di George Washington portò alla costituzione degli Stati Uniti.


THE HILL
Where are Elmer, Herman, Bert, Tom and Charley,
The weak of will, the strong of arm, the clown, the boozer, the fighter?
All, all are sleeping on the hill.
One passed in a fewer,
One was burned in a mine,
One died in a jail,
One fell from a bridge toiling for children and wife -
All, all are sleeping, sleeping, sleeping on the hill.

Where are Ella, Kate, Mag, Lizzie and Edith,
The tender heart, the simple soul, the loud, the proud, the happy one?
All, all are sleeping on the hill.

One died in shameful child-birth,
One of a thwarted love,
One at the hands of a brute in a brothel,
One of a broken pride, in the search for heart's desire,
One after life in a far-away London and Paris
Was brought to her little space by Ella and Kate and Mag -
All, all are sleeping, sleeping, sleeping on the hill.

Where are Uncles Isaac and Aunt Emily,
And old Towny Kincaid and Sevigne Houghton,
And Major Walked who had talked
With venerable men of the revolution? -
All, all are sleeping on the hill.

They brought them dead sons from the war,
And daughters whom life had crushed,
And their children fatherless, crying -
All, all are sleeping, sleeping, sleeping on the hill.

Where is Old Fiddler Jones
Who played with life all his ninety years,
Braving the sleet with bared breast,
Drinking rioting, thinking neither of wife nor kin,
Nor gold, nor love, nor heaven?
Lo! he babbles of the fish-frys of long ago,
Of the horse races of long ago at Clary's Grove,
Of what Abe Lincoln said
One time at Springfield.



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06/08/2007 16:59

Antologia di Spoon Rivers - Edgar Lee Masters
Emily Sparks

Dove sarà il mio ragazzo, il mio ragazzo -
in quale parte del mondo?
Il ragazzo che amavo più di tutti a scuola? -
Io, la maestra, la zitella, il vergine cuore,
che feci di tutti loro i miei figli.
Seppi conoscere veramente il mio ragazzo,
credendolo uno spirito ardente,
attivo, sospinto da continue aspirazioni?
Oh, ragazzo, ragazzo, per cui pregai e pregai
in più di un'ora notturna di veglia,
ricordi la lettera che ti scrissi
sul bellissimo amore di Cristo?
E che tu l'abbia ricevuta o no,
ragazzo mio, ovunque tu sia,
lavora per il bene della tua anima,
ché tutta l'argilla in te, tutta la scoria in te,
possa cedere al fuoco che è in te,
fino a che il fuoco non sia altro che luce...
altro che luce!



Jack McGuire

Mi avrebbero linciato
se non fossi stato spedito in segreto
alla prigione di Peoria.
Eppure me ne tornavo in pace a casa mia,
con in mano il boccale, un po' ubriaco.
Quando Logan, il maresciallo, mi fermò,
mi diede del porco ubriaco e mi scrollò,
e quando gli risposi per le rime, mi colpì
con quel bastone proibizionista di metallo -
tutto questo prima ch'io sparassi.
Mi avrebbero impiccato se non per questo:
il mio avvocato, Kinsey Keene, stava cercando d'imputare
il Vecchio Thomas Rhodes per il fallimento della banca,
e il giudice era un amico di Rhodes
e voleva che fuggisse,
e Kinsey offrì di tralasciare Rhodes
in cambio di quattordici anni per me.
L'affare fu concluso. Scontai la pena
e imparai a leggere e a scrivere.



Roscoe Purkapile

Mi amava. Oh! come mi amava!
Non ebbi mai possibilità di sfuggirle
dal primo giorno che mi vide.
Ma poi, dopo che fummo sposati, pensai
che avrebbe provato la sua mortalità e m'avrebbe lasciato,
o che avrebbe potuto divorziare.
Ma pochi muoiono, nessuno cede.
Così fuggii e me ne andai per un anno di bisbocce.
Ma lei non si lamentò mai. Disse che tutto sarebbe andato bene,
che sarei tornato. E io tornai.
Le dissi che mentre remavo in una barca
ero stato catturato vicino a Van Buren Street
dai pirati sul Lago Michigan,
e tenuto in catene, così non potevo scriverle.
Lei pianse e mi baciò, e disse che era crudele,
vergognoso, inumano!
Conclusi allora che il nostro matrimonio
era un dono divino
e non poteva essere disciolto,
se non dalla morte.
Avevo ragione.

Carl Hamblin


La macchina del Clarion di Spoon River fu distrutta
ed io spalmato di pece e coperto di penne,
per aver pubblicato questo il giorno in cui gli Anarchici
vennero impiccati a Chicago:

"Vidi una donna bellissima con gli occhi bendati
eretta sui gradini di un tempio di marmo.
Grandi moltitudini passavano davanti a lei,
sollevando la faccia ad implorarla.
Nella mano sinistra teneva una spada.
Brandiva quella spada, colpendo a volte un bimbo, a volte un operaio,
ora una donna che tentava sottrarsi, ora un folle.
Nella destra teneva una bilancia; nella bilancia
venivano gettati pezzi d'oro
da quelli che schivavano i colpi del1a spada.
Un uomo con la toga nera lesse da un manoscritto:
"Ella non rispetta gli uomini."
Poi un giovanotto col berretto rosso
balzò al suo fianco e le strappò la benda.
Ed ecco, le ciglia erano corrose
dalle palpebre imputridite;
le pupille bruciate da un muco latteo;
la follia di un'anima morente
le era scritta sul volto -
ma la moltitudine vide perché portava la benda."

[Modificato da @talia@ 06/08/2007 17.01]


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22/08/2007 00:26

Pensero'


Penserò quello

che dovevo pensare

e non ho pensato.

Ascolterò le cose

che dovevo ascoltare


e non ho

ascoltato.

Dirò quello

che dovevo dire

e non ho detto.

Farò le cose

che dovevo fare

e non

ho fatto.

Mi tormenterebbe

il pensiero

di non averci

nemmeno provato ,

e non averlo fatto ...

potrebbe essere

peggio

dell'aver fallito.



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22/08/2007 00:29

La notte


Solo

la notte

ho il coraggio

di sognarti.

Guardo

il cielo

e penso

che

anche tu

lo stia

facendo.

Solo

la notte

ho il

coraggio

di pensarti.

Quando

stretta

al mio

braccio

dicevi

e per

sempre.

Solo

la notte

ho il

coraggio

di ricordarti

con i

capelli

bagnati

asciugandoti

al fuoco

dicevi :

ovunque

tu sarai

ricorda

sempre

la nostra

canzone.

Vivessi

mille

anni

mai

potrei

dimenticare

quella

sera

quel

momento

in cui

stringendomi

dicevi

torna.

Solo

la notte

ho il

coraggio

di rimpiangerti.

Quando

fuori

non ero

io

dietro

la tua porta.

Solo

la notte

ho il coraggio

di aspettarti.

Di

vederti

arrivare

chiamarmi,

e sorridere

ancora.

Solo

di notte

ho il

coraggio

di piangere.


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02/09/2007 00:07

Senza cadute

E se riuscissi ad essere
forza che scruta l’orizzonte
tra voci cadute in errore
che indicano soltanto
spazio e confine
avvolti da nebbie
Se soltanto mi appigliassi
all’ultimo sperone di roccia
per scalare le vette
dell’ignoranza e dell’ego
Sarei ora aquila
padrona del cielo
senza inesorabili cadute
nel fango dell’oblio
che porta lontano
il senso del cammino


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13/09/2007 01:19

Non sto pensando a niente

Non sto pensando a niente,
e questa cosa centrale, che a sua volta non è niente,
mi è gradita come l'aria notturna,
fresca in confronto all'estate calda del giorno.
Che bello, non sto pensando a niente!

Non pensare a niente
è avere l'anima propria e intera.
Non pensare a niente
è vivere intimamente
il flusso e riflusso della vita...
Non sto pensando a niente.
E' come se mi fossi appoggiato male.
Un dolore nella schiena o sul fianco,
un sapore amaro nella bocca della mia anima:
perché, in fin dei conti,
non sto pensando a niente,
ma proprio a niente,
a niente...

- Fernando Pessoa



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13/09/2007 01:21

Anima mia

Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
e come s'affonda nell'acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il più bello dei sogni
ti accoglierà
anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell'arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi pian piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma verde
anima mia.

- Nazim Hikmet


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