Si deposita
la tristezza
sul corpo stanco.
Come polvere
si poggia lieve
sui sogni
e come un masso
preme sul cuore
limitando il battito
all’essenziale.
La tristezza…
così anestetizzante
così ghiotta di linfa.
Urgono venti di primavera
a soffiar via la polvere,
ad ossigenare il cuore.
E urgono emozioni clandestine
a risvegliare il corpo
e liberare i sogni.
Urge volersi bene
dilatare le narici
e annusare la vita.
-ANONIMO-
[Modificato da pa.zam.7 16/02/2007 0.01]