Se la natura avesse tante leggi quante ne ha lo Stato, nemmeno Dio potrebbe governarla.
(G. Borrow)
La gente si vergogna di vestirsi con eleganza.
(Valentino Garavani)
Libertà e non solo ordine.
(E. Luttwak)
[...] Anche per salvare la pace, bisogna essere in due, e basta che l'altro abbia una visione diversa della vita e della morte, perché la guerra scoppi. [...] L'esperienza sta dimostrando che gli ultimatum funzionano.
(S. Vertone)
O amico mio! ciascun individuo è nemico nato della Società, perché la Società è necessaria nemica degli individui.
(U. Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis)
E fango è il mondo.
(G. Leopardi)
La sociologia è un settore della fantascienza.
(J. L. Borges)
Il fanatismo è l'unica forza di volontà di cui sono capaci i deboli.
(F. Nietzsche)
Il mondo sta correndo - e sta correndo verso la sua fine.
(arcivescovo Wulfstan, in un sermone tenuto a New York nel 1014)
Il mondo è una farsa per quelli che pensano, una tragedia per quelli che hanno sentimenti.
(H. Walpole)
La politica fu in primo luogo l’arte di impedire alla gente di immischiarsi in ciò che la riguarda. In un’epoca successiva si aggiunse l’arte di costringerla a decidere su ciò che non capisce.
(P. Valery, Sguardi sul mondo attuale)
Il delinquente ha diritto alla sua pena.
(C. Beccaria)
La comunità torna dall'esilio in cui lo stato moderno l'aveva confinata; tutto le è perdonato e dimenticato: il senso di oppressione che derivava dal campanilismo, la propensione al narcisismo collettivo, la forza prevaricante delle pressioni interne e il dispotismo della condotta di vita che imponeva.
(Z. Bauman, La società dell'incertezza)
[...] il problema della sicurezza è un problema di libertà: non essere aggrediti, non essere derubati, non essere insultati, non dover camminare per vie e piazze ridotte a fetidi bivacchi, sono libertà fondamentali della persona. Ci sono ovviamente anche altre libertà, ma queste sono le più importanti. Uno Stato che non sa tutelarle non è Stato, e invita di fatto i cittadini a proteggersi con mezzi privati, con esiti che è anche troppo facile immaginare.
Sorprende poi notare la persistenza di idee sulla criminalità, e sui modi migliori di combatterla, ormai destituite di ogni fondamento, prima fra tutte quella che chi rapina o aggredisce o devasta beni pubblici agisce in tal modo perché povero o oppresso o discriminato. Sarebbe una vittima da capire e da aiutare.
[...] Altrettanto sorprendente è l'argomento che prima o più della piccola criminalità bisogna combattere quella grande, ovvero quella dei ricchi e dei mafiosi. I fatti dimostrano che il modo più efficace di combattere la grande criminalità è reprimere tutte le forme di illegalità, come prescrive la nota teoria delle «finestre rotte» (broken windows) di James Wilson e George Kelling.
(M. Viroli, La Stampa 10.09.07)
Le parole continuano a forzare con facilità l'intelletto portando ovunque la confusione, e trascinano gli uomini in infinite controversie vuote di significato, in discussioni vane.
(F. Bacone, Novum Organum)
Gli abitanti di questa città sono freddi nel profondo dell'animo, la volgarità è il loro pane quotidiano, ciò che li distingue è il calcolo più infame.
(T. Bernhard, L'origine)
La società, intesa come comunità, non si dà pace fino a quando uno dei suoi membri, pochi o tanti che siano, non viene prescelto come vittima e non diventa, da quel momento in poi per sempre, l'individuo contro il quale tutti, in ogni circostanza, puntano il loro indice fino a trafiggerlo. La comunità, intesa come società, trova sempre l'individuo più debole e senza farsi alcuno scrupolo lo espone alle sue risate di scherno e ai suoi torturanti sarcasmi e dileggi, i quali si rinnovano ogni giorno e ogni giorno diventano più atroci, e la società è ricchissima d'immaginazione quando si tratta di trovare e inventare invenzioni sempre nuove e sempre più offensive per torturare le sue vittime con il sarcasmo e il dileggio. [...] La società, intesa come comunità, deriva sempre il suo divertimento soltanto dai difetti di uno o di un paio di individui scelti nel suo mezzo, questo lo si può constatare vita natural durante, e le vittime vengono sfruttate a fondo, fino a quando non sono portate alla rovina più completa.
(T. Bernhard, L'origine)
Lo Stato nasce nella violenza; soltanto quando ha ottenuto un monopolio legittimo sulla violenza esso può promulgare la legge.
(Bobbitt, The Shield of Achilles)
Abbiamo creato un tipo umano che non solo consuma per esistere ma esiste per consumare.
(G. Tremonti, La paura e la speranza)
È sempre più diffusa la fobia o ansia sociale, che si scatena nelle relazioni con gli altri. È legata al timore del giudizio altrui e alla paura di essere umiliato. Una sottocategoria della fobia sociale è quella scolare: un attacco di ansia acuta che prende i bambini al momento di andare a scuola. C'è anche una fobia da palcoscenico, che non ha risparmiato artisti straordinari.
(V. Andreoli, E vivremo per sempre liberi dall'ansia)
[...] un nuovo tipo di servitù [...] un potere immenso e tutelare [...] copre la superficie [della società] con una rete di piccole regole complicate, minuziose ed uniformi, attraverso le quali anche gli spiriti più originali e vigorosi non saprebbero come mettersi in luce e sollevarsi sopra la massa; esso non spezza le volontà, ma le infiacchisce, le piega e le dirige; raramente costringe ad agire, ma si sforza continuamente di impedire che si agisca; non distrugge, ma impedisce di creare; non tiranneggia direttamente, ma ostacola, comprime, snerva, estingue, riducendo infine la nazione a non essere altro che una mandria di animali timidi ed industriosi, della quale il governo è il pastore.
(A. de Tocqueville)
[La violenza] azione senza argomentazione, né discorso e senza calcolo delle conseguenze.
(H. Arendt)
Ciascuno ha descritto la libertà in modo diverso. Io vi dico che la libertà è l'opinione che ciascuno ha della propria sicurezza [...] e funzione fondamentale dello Stato è quella di garantire questa sicurezza dentro la quale fiorisce la libertà.
(Montesquieu)
[La televisione] ecco la guida che la società assegna alla gente, orientandola sulle mode e i modi di vivere, non sul senso vero dell'esistenza.
(monsignor Ravasi)
Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civiltà e dell'abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.
Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri. [...] Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Basterà che si preoccupi per un po' di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l'ordine anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell'ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all'altro può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla. Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.
Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all'universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi, tanto che non si può fare ameno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo.
(Alexis de Tocqueville, La democrazia in America)
Un'intera nazione che, a poco a poco, rinuncia a tutto ciò che di essa ha fatto un Paese del Primo Mondo - la democrazia, l'economia di mercato, l'integrazione con il resto del pianeta, le istituzioni civili, la cultura dell'accoglienza - per impoverirsi, dividersi, insanguinarsi, provincializzarsi, obnubilata dal populismo, dalla demagogia, dall'autoritarismo, dalla dittatura e dal delirio messianico.
(M. Vargas Llosa sulla crisi argentina)
L'era che verrà ci mostrerà il caos dietro la legge.
(Wheeler)