00 22/06/2008 23:49
Torna la maledizione dei rigori

I rigori che avevano regalato all'Italia la gioia del Mondiale nella notte di Berlino dopo anni di delusioni (Italia '90, Usa 94', Francia 98') tornano ad essere un incubo per gli Azzurri, che a Vienna vengono eliminati dal dischetto ai quarti contro la Spagna (4-2, errori decisivi di De Rossi e Di Natale) al termine di una partita tesa, emozionante e giocata sul filo dell'equilibrio, in cui in tutta onestà sono state però le Furie Rosse a tenere in mano costantemente le redini del gioco.
All'Ernst Happel Stadion in palio c'è la semifinale dell'Europeo, dove ad attendere c'è la sorprendente Russia di Guus Hiddink. Che la posta in gioco sia altissima lo si capisce subito, con le due squadre che nel primo quarto d'ora si studiano senza affondare: Casillas deve intervenire allora solo in uscita su una punizione scodellata al centro da De Rossi, Buffon invece su un tiro dal limite di David Silva, deviato e diventato innocuo. Sono comunque gli spagnoli a fare il gioco, con la classica fitta rete di passaggi a centrocampo tra i vari Iniesta, Xavi e Senna, che però non riescono quasi mai a servire in profondità la coppia spettacolo Fernando Torres-David Villa. Gli Azzurri infatti tengono benissimo il campo, grazie ad un centrocampo equilibrato in cui Aquilani, De Rossi e Ambrosini fanno bene la diga davanti alla difesa e a un Cassano che si prende le sue responsabilità facendosi consegnare ad ogni ripartenza il pallone dai compagni.

La prima vera occasione da gol arriva così al 19', quando su un cross dalla sinistra di Ambrosini, Perrotta trova benissimo il tempo del colpo di testa, ma non riesce ad indirizzare il pallone nell'angolino consentendo a Casillas una facile parata. La Spagna comunque non si scompone e scampato il pericolo riprende a macinare il solito gioco, sfondando più a sinistra, dove Capdevila spinge molto, che non a destra. Ma è da metà primo tempo che le Furie Rosse cambiano ritmo e cominciano a creare occasioni con una certa continuità, anche se solo con conclusioni da fuori sulle quali Buffon è sempre attento. Ci provano David Villa su punizione, David Silva e Xavi, poi è però sulla testa di Luca Toni la palla gol più ghiotta per sbloccare il risultato dopo una bella iniziativa di Cassano, ma con un po' di fortuna Marchena salva i suoi. Dall'altra parte Fernando Torres, un po' in ombra, entra in partita con uno splendido dribbling seguito da un tiro ribattuto dalla difesa italiana proprio all'ultimo, mentre David Silva difetta ancora nella mira dal limite. L'esterno del Valencia è però una spina nel fianco, svaria su tutto il fronte d'attacco e una volta a sinistra e l'altra a destra regala belle giocate, come quando nel finale della prima frazione salta netto Grosso che lo atterra: il fallo è fuori area per questione di centimetri, ma Fandel lascia correre scatenando l'ira di Aragones, che come in avvio per un contatto David Villa-Ambrosini chiedeva invece il rigore.

L'Italia insomma soffre molto e come nel primo tempo anche ad inizio ripresa è la Spagna a spingere con più continuità. Se gli Azzurri restano in piedi tornati dall'intervallo è così soprattutto per merito di uno straordinario Chiellini, tra i migliori in campo, impeccabile in chiusura, che in almeno quattro occasioni salva sulle incursioni di David Villa, Fernando Torres, David Silva e Capdevila. Servono forze fresche e Donadoni sceglie Camoranesi per Perrotta, mentre Aragones replica con Fabregas e Cazorla per Iniesta e Xavi, rivoluzionando così il centrocampo senza tuttavia perdere qualità. E' questa la forza delle Furie Rosse, che seppur senza chiamare quasi mai in causa Buffon danno l'impressione di poter passare.

E' però l'Italia, attenta dietro e concreta in mezzo, ad avere ancora la miglior occasione con Camoranesi, che sfrutta il lavoro sporco in area di un volenteroso ma impacciato Toni, sfiorando in mischia il gol ma trovando sulla propria strada uno strepitoso Casillas. Gli Azzurri col passare del tempo prendono un po' di coraggio e ancora Toni di testa non riesce ad indirizzare bene un bel cross di Zambrotta, mentre dall'altra parte gli spagnoli tirano un po' il fiato. Entra anche Di Natale al posto di un comunque prezioso Cassano, mentre Aragones toglie El Niño Torres per dare spazio al pichichi Guiza, ma dopo un periodo favorevole, l'undici di Donadoni torna ad abbassare troppo il baricentro lasciando anche nel finale dei tempi regolamentari l'iniziativa agli avversari. Senna prima ci prova su punizione, Buffon respinge coi pugni, poi con una velenosa bordata dai 25 metri, Buffon questa volta si lascia scappare il pallone ma viene aiutato dalla dea bendata, che fa finire la sfera lentamente sul palo. Sempre Toni si batte come un leone, fin troppo generosamente quando toglie cercando un'improbabile acrobazia la palla dai piedi di Grosso, dall'altra parte è invece il nuovo entrato Guiza a provare la furbata stoppando chiaramente col braccio prima di girare in porta, ma Fandel vede tutto (buona nel complesso la direzione di gara del tedesco).

Il risultato però non si sblocca, nemmeno nei tre minuti di recupero, e si va allora ai supplementari. E' sempre una sofferenza per gli Azzurri, che rischiano di cadere sull'ennesima conclusione di David Silva, la "Furia più rossa di tutte", ma che poco dopo rispondono con un colpo di testa di Di Natale, il più piccolo in campo che anticipa Puyol e chiama un prodigioso Casillas all'intervento. Nel secondo extra-time c'è spazio anche per l'ultima sostituzione con Del Piero che prende il posto di Aquilani, ma ormai si va avanti di inerzia, sul filo di una tensione che cresce di minuto in minuto con l'avvicinarsi dei rigori. L'ultima chance è per Cazorla, diagonale fuori.

Si decide tutto dal dischetto. David Villa non sbaglia, nemmeno Grosso, poi segna Cazorla, mentre De Rossi si fa parare il penalty da Casillas. Siamo sotto e Senna è perfetto, Camoranesi ci tiene a galla e poi Buffon ipnotizza Guiza. Anche Di Natale però sbaglia, mentre Fabregas è infallibile nel rigore decisivo e manda avanti la Spagna. Gli Azzurri tornano a casa. L'Europeo dell'Italia finisce a undici metri dalla semifinale.


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