00 14/10/2007 18:00
Il martello dell'Eden
Ambientato negli anni 1990 negli Stati Uniti in una città e in un ambiente geografico in parte inventato (tranne per qualche ben raro riferimento a valli vinicole).

La vicenda narra le avventure di una delle ultime comunità di hippy (che vive in una valle californiana pregando un dio inventato con dei mantra inventati dal leader spirituale della comune, producendo vino e fumando spinelli) che riesce a vivere nascondendosi dal resto del mondo civilizzato. Ma la situazione verrà inconsapevolmente ostacolata da qualche ricco politico assetato di soldi e di potere. Priest, il leader del gruppo, ordirà un piano ingegnoso per costringere il governatore della California ad abbandonare il progetto di costruire una immensa diga sul fiume da cui loro dipendono e allagare così tutte le loro case e la loro vigna – unica fonte di sussistenza – distruggendo l'ambiente per il quale lui e le altre persone che vi vivono hanno sudato e faticato, costringendoli così ad integrarsi in una società corrotta e inquinata. Priest vuole infatti rubare un vibratore sismico – realmente esistente – per provocare terremoti dalle parti della celebre faglia di Sant'Andrea, minacciando di distruggere la famosa città californiana di San Francisco. Questo folle piano sarà ostacolato dall'agente Judy Maddox, membro dell'FBI. L’autore non fa subito capire se è pro o contro la decisione degli hippy, se li vuole far "vincere o perdere". All'inizio sembra favorire, con numerosissime descrizioni dettagliate, la vita appartata e ambientalista degli hippy, facendo moltissimi riferimenti agli usi e costumi positivi e benefici della comune – come per esempio il totale disprezzo per il denaro, che lasciano maneggiare onestamente da un loro amico – ma poi mette in risalto la loro crudeltà, il totale disinteresse per una vita umana e la loro follia, che li porterà ad uccidere molte vite innocenti per arrivare al loro scopo inizialmente benefico.