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Raffaele Tizzano Forum Ufficiale : un emozione nel cuore Il Forum Ufficiale

poesie d'autore 2

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    00 04/05/2007 00:14
    Credevo

    di Rabindranath Tagore

    Credevo che il mio viaggio
    fosse giunto alla fine
    mancandomi oramai le forze.


    Credevo che la strada
    davanti a me
    fosse chiusa
    e le provviste esaurite.


    Credevo che fosse giunto
    il tempo
    di trovare riposo
    in una oscurità pregna
    di silenzio.


    Scopro invece che i tuoi
    progetti
    per me non sono finiti
    e quando le parole ormai
    vecchie
    muoiono sulle mie labbra
    nuove melodie nascono dal
    cuore;
    e dove ho perduto le tracce
    dei vecchi sentieri
    un nuovo paese mi si apre
    con tutte le sue meraviglie


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    00 04/05/2007 00:16
    Se il giorno è finito
    di Rabindranath Tagore

    Se il giorno è finito
    se gli uccelli non cantano più
    se il vento ormai stanco è cessato
    stendi su di me
    il velo dell'oscurità più fitta
    come hai avvolto la terra
    nella coltre del sonno
    e al tramonto teneramente hai chiuso i petali
    dei fiori appassiti del loto.


    Prima che il suo viaggio finisca
    libera dalla vergogna e dalla povertà
    il viandante che ha la bisaccia vuota,
    le vesti lacere e polverose
    e ogni energia esaurita.


    Rinnova la sua vita come un fiore
    sotto il mantello della tua dolce notte.



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    00 04/05/2007 00:20
    Mare senza riva
    di E. Dickinson

    Come se il mare aprendosi
    svelasse un altro mare,
    e questo un altro ancora
    e i tre presagio fossero
    d'infiniti mari
    mai toccati da riva.
    Come se mare
    a mare fosse riva.
    Questo è Eternità



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    00 04/05/2007 00:21
    Alcuni dicono che
    Emily Dickinson

    Alcuni dicono che
    quando è detta,
    la parola muore.
    Io dico invece che
    proprio quel giorno
    comincia a vivere



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    00 04/05/2007 00:22
    Se questo è un uomo
    di Primo Levi

    «Voi che vivete sicuri
    Nelle vostre tiepide case,
    Voi che trovate tornando a sera
    Il cibo caldo e visi amici:
    Considerate se questo è un uomo
    Che lavora nel fango
    Che non conosce pace
    Che lotta per mezzo pane
    Che muore per un sì o per un no.
    Considerate se questa è una donna,
    Senza capelli e senza nome
    Senza più forza di ricordare
    Vuoti gli occhi e freddo il grembo
    Come una rana d'inverno.
    Meditate che questo è stato:
    Vi comando queste parole.
    Scolpitele nel vostro cuore
    Stando in casa andando per via,
    Coricandovi, alzandovi;
    Ripetetele ai vostri figli.
    O vi si sfaccia la casa,
    La malattia vi impedisca,
    I vostri nati torcano il viso da voi».



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    00 04/05/2007 00:24
    La pioggia nel pineto
    Gabriele D'Annunzio

    Taci. Su le soglie
    del bosco non odo
    parole che dici
    umane; ma odo
    parole più nuove
    che parlano gocciole e foglie
    lontane.
    Ascolta. Piove
    dalle nuvole sparse.
    Piove su le tamerici
    salmastre ed arse,
    piove su i pini
    scagliosi ed irti,
    piove su i mirti
    divini,
    su le ginestre fulgenti
    di fiori accolti,
    su i ginepri folti
    di coccole aulenti,
    piove su i nostri volti
    silvani,
    piove su le nostre mani
    ignude,
    su i nostri vestimenti
    leggieri,
    su i freschi pensieri
    che l'anima schiude
    novella,
    su la favola bella
    che ieri
    t'illuse, che oggi m'illude,
    o Ermione.


    Odi? La pioggia cade
    su la solitaria
    verdura
    con un crepitío che dura
    e varia nell'aria
    secondo le fronde
    più rade, men rade.
    Ascolta. Risponde
    al pianto il canto
    delle cicale
    che il pianto australe
    non impaura,
    nè il ciel cinerino.
    E il pino
    ha un suono, e il mirto
    altro suono, e il ginepro
    altro ancóra, stromenti
    diversi
    sotto innumerevoli dita.
    E immersi
    noi siam nello spirto
    silvestre,
    d'arborea vita viventi;
    e il tuo volto ebro
    è molle di pioggia
    come una foglia,
    e le tue chiome
    auliscono come
    le chiare ginestre,
    o creatura terrestre
    che hai nome
    Ermione.


    Ascolta, ascolta. L'accordo
    delle aeree cicale
    a poco a poco
    più sordo
    si fa sotto il pianto
    che cresce;
    ma un canto vi si mesce
    più roco
    che di laggiù sale,
    dall'umida ombra remota.
    Più sordo e più fioco
    s'allenta, si spegne.
    Sola una nota
    ancor trema, si spegne,
    risorge, trema, si spegne.
    Non s'ode voce del mare.
    Or s'ode su tutta la fronda
    crosciare
    l'argentea pioggia
    che monda,
    il croscio che varia
    secondo la fronda
    più folta, men folta.
    Ascolta.
    La figlia dell'aria
    è muta; ma la figlia
    del limo lontana,
    la rana,
    canta nell'ombra più fonda,
    chi sa dove, chi sa dove!
    E piove su le tue ciglia,
    Ermione.


    Piove su le tue ciglia nere
    sìche par tu pianga
    ma di piacere; non bianca
    ma quasi fatta virente,
    par da scorza tu esca.
    E tutta la vita è in noi fresca
    aulente,
    il cuor nel petto è come pesca
    intatta,
    tra le pàlpebre gli occhi
    son come polle tra l'erbe,
    i denti negli alvèoli
    con come mandorle acerbe.
    E andiam di fratta in fratta,
    or congiunti or disciolti
    (e il verde vigor rude
    ci allaccia i mallèoli
    c'intrica i ginocchi)
    chi sa dove, chi sa dove!
    E piove su i nostri vólti
    silvani,
    piove su le nostre mani
    ignude,
    su i nostri vestimenti
    leggieri,
    su i freschi pensieri
    che l'anima schiude
    novella,
    su la favola bella
    che ieri
    m'illuse, che oggi t'illude,
    o Ermione.



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    00 04/05/2007 00:36
    La notte bella
    di Giuseppe Ungaretti

    Quale canto s'è levato stanotte
    che intesse
    di cristallina eco del cuore
    le stelle
    Quale foresta sorgiva
    di cuore a nozze
    Sono stato
    uno stagno di buio
    Ora mordo
    come bambino la mammella
    lo spazio
    Ora sono ubriaco
    d'universo



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    00 04/05/2007 00:39
    Specchio
    di S. Quasimodo

    Ed ecco sul tronco
    si rompono gemme:
    un verde più nuovo dell'erba
    che il cuore riposa:
    il tronco pareva già morto,
    piegato sul botro.
    E tutto mi sa di miracolo;
    e sono quell'acqua di nube
    che oggi rispecchia nei fossi
    più azzurro il suo pezzo di cielo,
    quel verde che spacca la scorza
    che pure stanotte non c'era


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    00 04/05/2007 00:41
    L'uomo e il mare
    di Charles Baudelaire

    Uomo libero,
    sempre tu amerai il mare!
    Il mare è il tuo specchio:
    contempli l'anima tua
    nell'infinito srotolarsi della tua onda,
    e il tuo spirito
    è un abisso non meno amaro.


    Ti diletti a tuffarti
    nel seno della tua immagine;
    l'abbracci con gli occhi
    e con le braccia,
    e il tuo cuore si distrae
    talvolta dal proprio battito
    al fragor di quel lamento
    indomabile e selvaggio.


    Entrambi siete
    tenebrosi e discreti:
    uomo,
    nessuno ha sondato
    il fondo dei tuoi abissi;
    mare,
    nessuno conosce
    le tue intime ricchezze:
    tanto gelosamente serbate
    i vostri segreti !


    E tuttavia da secoli innumerevoli
    vi fate guerra senza pietà nè rimorsi,
    tanto amate la strage e la morte,
    o lottatori eterni,
    o fratelli inseparabili


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    00 09/06/2007 13:18
    Ti voglio bene
    ti voglio bene

    tre semplici parole

    ripetute all'infinito

    forse troppe volte

    forse mai abbastanza

    non sono lei



    non ho il suo viso

    non ho il suo sorriso

    non ho il suo entusiasmo

    non ho la sua fantasia

    non ho la sua allegria

    non sono lei



    non ti ho mentito

    non ti ho tradito

    non ti ho ferito

    non ti ho calpestato

    non ti ho usato

    non sono lei



    ti ho ascoltato

    ti ho consolato

    ti ho capito

    ti ho sostenuto

    ti ho amato

    non sono lei



    ti voglio bene

    ma non sono lei

    vorrei essere lei

    ma sono solo io

    e

    non è abbastanza


    -Jane Routh-










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    00 22/06/2007 00:33
    E lo sognavo, e lo sogno,
    e lo sognerò ancora, una volta o l'altra,
    e tutto si ripeterà, e tutto si realizzerà,
    e sognerete tutto ciò che mi apparve in sogno.

    Là, in disparte da noi, in disparte dal mondo
    un'onda dietro l'altra si frange sulla riva,
    e sull'onda la stella, e l'uomo, e l'uccello,
    e il reale, e i sogni, e la morte: un'onda dietro l'altra.

    Non mi occorrono le date: io ero, e sono e sarò.
    La vita è la meraviglia delle meraviglie, e sulle ginocchia della meraviglia
    solo, come orfano, pongo me stesso

    solo, fra gli specchi, nella rete dei riflessi
    di mari e città risplendenti tra il fumo.
    E la madre in lacrime si pone il bimbo sulle ginocchia

    Arsenij Tarkovskij


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    00 20/07/2007 17:07
    Tutti gli uomini sognano.

    Non però allo stesso modo.
    Quelli che sognano di notte
    nei polverosi recessi della mente
    si svegliano al mattino
    per scoprire che il sogno è vano.

    Ma quelli che sognano di giorno
    sono uomini pericolosi,
    giacchè ad essi è dato vivere
    i sogni ad occhi aperti
    per far sì che si avverino

    T.H.Lawrence


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    pa.zam.7
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    00 05/08/2007 17:02
    Felice chi con ali vigorose,
    le spalle alla noia e ai vasti affanni
    che opprimono col peso la nebbiosa vita,
    si eleva verso campi sereni e luminosi!
    Felice chi lancia i pensieri come allodole
    in libero volo verso i cieli nel mattino!
    Felice chi, semplice, si libra sulla vita e intende
    il linguaggio dei fiori e delle cose mute!
    (Baudelaire)


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    @talia@
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    00 06/08/2007 15:28
    ANTOLOGIA DI SPOON RIVERS - Edgar Lee Masters
    LA COLLINA
    Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,
    l'abulico, l'atletico, il buffone, l'ubriacone, il rissoso?
    Tutti, tutti, dormono sulla collina.

    Uno trapassò in una febbre,
    uno fu arso in miniera,
    uno fu ucciso in rissa,
    uno morì in prigione,
    uno cadde da un ponte lavorando per i suoi cari -
    tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.

    Dove sono Ella, Kate, Mag, Edith e Lizzie,
    la tenera, la semplice, la vociona, l'orgogliosa, la felicie?
    Tutte, tutte, dormono sulla collina.

    Una morì di un parto illecito,
    una di amore contrastato,
    una sotto le mani di un bruto in un bordello,
    una di orgoglio spezzato, mentre anelava al suo ideale,
    una inseguendo la vita, lontano, in Londra e Parigi,
    ma fu riportata nel piccolo spazio con Ella, con Kate, con Mag -
    tutt, tutte dormono, dormono, dormono sulla collina.

    Dove sono zio Isaac e la zia Emily,
    e il vecchio Towny Kincaid e Sevigne Houghton,
    e il maggiore Walker che aveva conosciuto
    uomini venerabili della Rivoluzione? *
    Tutti, tutti, dormono sulla collina.

    Li riportarono, figlioli morti, dalla guerra,
    e figlie infrante dalla vita,
    e i loro bimbi orfani, piangenti -
    tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.

    Dov'è quel vecchio suonatore Jones
    che giocò con la vita per tutti i novant'anni,
    fronteggiando il nevischio a petto nudo,
    bevendo, facendo chiasso, non pensando né a moglie né a parenti,
    né al denaro, né all'amore, né al cielo?
    Eccolo! Ciancia delle fritture di tanti anni fa,
    delle corse di tanti anni fa nel Boschetto di Clary,
    di ciò che Abe Lincoln
    disse una volta a Springfield.

    * La guerra per l'indipendenza dall'Inghilterra vinta nel 1776, che sotto la guida di George Washington portò alla costituzione degli Stati Uniti.


    THE HILL
    Where are Elmer, Herman, Bert, Tom and Charley,
    The weak of will, the strong of arm, the clown, the boozer, the fighter?
    All, all are sleeping on the hill.
    One passed in a fewer,
    One was burned in a mine,
    One died in a jail,
    One fell from a bridge toiling for children and wife -
    All, all are sleeping, sleeping, sleeping on the hill.

    Where are Ella, Kate, Mag, Lizzie and Edith,
    The tender heart, the simple soul, the loud, the proud, the happy one?
    All, all are sleeping on the hill.

    One died in shameful child-birth,
    One of a thwarted love,
    One at the hands of a brute in a brothel,
    One of a broken pride, in the search for heart's desire,
    One after life in a far-away London and Paris
    Was brought to her little space by Ella and Kate and Mag -
    All, all are sleeping, sleeping, sleeping on the hill.

    Where are Uncles Isaac and Aunt Emily,
    And old Towny Kincaid and Sevigne Houghton,
    And Major Walked who had talked
    With venerable men of the revolution? -
    All, all are sleeping on the hill.

    They brought them dead sons from the war,
    And daughters whom life had crushed,
    And their children fatherless, crying -
    All, all are sleeping, sleeping, sleeping on the hill.

    Where is Old Fiddler Jones
    Who played with life all his ninety years,
    Braving the sleet with bared breast,
    Drinking rioting, thinking neither of wife nor kin,
    Nor gold, nor love, nor heaven?
    Lo! he babbles of the fish-frys of long ago,
    Of the horse races of long ago at Clary's Grove,
    Of what Abe Lincoln said
    One time at Springfield.



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    @talia@
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    00 06/08/2007 16:59
    Antologia di Spoon Rivers - Edgar Lee Masters
    Emily Sparks

    Dove sarà il mio ragazzo, il mio ragazzo -
    in quale parte del mondo?
    Il ragazzo che amavo più di tutti a scuola? -
    Io, la maestra, la zitella, il vergine cuore,
    che feci di tutti loro i miei figli.
    Seppi conoscere veramente il mio ragazzo,
    credendolo uno spirito ardente,
    attivo, sospinto da continue aspirazioni?
    Oh, ragazzo, ragazzo, per cui pregai e pregai
    in più di un'ora notturna di veglia,
    ricordi la lettera che ti scrissi
    sul bellissimo amore di Cristo?
    E che tu l'abbia ricevuta o no,
    ragazzo mio, ovunque tu sia,
    lavora per il bene della tua anima,
    ché tutta l'argilla in te, tutta la scoria in te,
    possa cedere al fuoco che è in te,
    fino a che il fuoco non sia altro che luce...
    altro che luce!



    Jack McGuire

    Mi avrebbero linciato
    se non fossi stato spedito in segreto
    alla prigione di Peoria.
    Eppure me ne tornavo in pace a casa mia,
    con in mano il boccale, un po' ubriaco.
    Quando Logan, il maresciallo, mi fermò,
    mi diede del porco ubriaco e mi scrollò,
    e quando gli risposi per le rime, mi colpì
    con quel bastone proibizionista di metallo -
    tutto questo prima ch'io sparassi.
    Mi avrebbero impiccato se non per questo:
    il mio avvocato, Kinsey Keene, stava cercando d'imputare
    il Vecchio Thomas Rhodes per il fallimento della banca,
    e il giudice era un amico di Rhodes
    e voleva che fuggisse,
    e Kinsey offrì di tralasciare Rhodes
    in cambio di quattordici anni per me.
    L'affare fu concluso. Scontai la pena
    e imparai a leggere e a scrivere.



    Roscoe Purkapile

    Mi amava. Oh! come mi amava!
    Non ebbi mai possibilità di sfuggirle
    dal primo giorno che mi vide.
    Ma poi, dopo che fummo sposati, pensai
    che avrebbe provato la sua mortalità e m'avrebbe lasciato,
    o che avrebbe potuto divorziare.
    Ma pochi muoiono, nessuno cede.
    Così fuggii e me ne andai per un anno di bisbocce.
    Ma lei non si lamentò mai. Disse che tutto sarebbe andato bene,
    che sarei tornato. E io tornai.
    Le dissi che mentre remavo in una barca
    ero stato catturato vicino a Van Buren Street
    dai pirati sul Lago Michigan,
    e tenuto in catene, così non potevo scriverle.
    Lei pianse e mi baciò, e disse che era crudele,
    vergognoso, inumano!
    Conclusi allora che il nostro matrimonio
    era un dono divino
    e non poteva essere disciolto,
    se non dalla morte.
    Avevo ragione.

    Carl Hamblin


    La macchina del Clarion di Spoon River fu distrutta
    ed io spalmato di pece e coperto di penne,
    per aver pubblicato questo il giorno in cui gli Anarchici
    vennero impiccati a Chicago:

    "Vidi una donna bellissima con gli occhi bendati
    eretta sui gradini di un tempio di marmo.
    Grandi moltitudini passavano davanti a lei,
    sollevando la faccia ad implorarla.
    Nella mano sinistra teneva una spada.
    Brandiva quella spada, colpendo a volte un bimbo, a volte un operaio,
    ora una donna che tentava sottrarsi, ora un folle.
    Nella destra teneva una bilancia; nella bilancia
    venivano gettati pezzi d'oro
    da quelli che schivavano i colpi del1a spada.
    Un uomo con la toga nera lesse da un manoscritto:
    "Ella non rispetta gli uomini."
    Poi un giovanotto col berretto rosso
    balzò al suo fianco e le strappò la benda.
    Ed ecco, le ciglia erano corrose
    dalle palpebre imputridite;
    le pupille bruciate da un muco latteo;
    la follia di un'anima morente
    le era scritta sul volto -
    ma la moltitudine vide perché portava la benda."

    [Modificato da @talia@ 06/08/2007 17.01]


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    00 22/08/2007 00:26
    Pensero'


    Penserò quello

    che dovevo pensare

    e non ho pensato.

    Ascolterò le cose

    che dovevo ascoltare


    e non ho

    ascoltato.

    Dirò quello

    che dovevo dire

    e non ho detto.

    Farò le cose

    che dovevo fare

    e non

    ho fatto.

    Mi tormenterebbe

    il pensiero

    di non averci

    nemmeno provato ,

    e non averlo fatto ...

    potrebbe essere

    peggio

    dell'aver fallito.



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    pa.zam.7
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    Moderatore
    00 22/08/2007 00:29
    La notte


    Solo

    la notte

    ho il coraggio

    di sognarti.

    Guardo

    il cielo

    e penso

    che

    anche tu

    lo stia

    facendo.

    Solo

    la notte

    ho il

    coraggio

    di pensarti.

    Quando

    stretta

    al mio

    braccio

    dicevi

    e per

    sempre.

    Solo

    la notte

    ho il

    coraggio

    di ricordarti

    con i

    capelli

    bagnati

    asciugandoti

    al fuoco

    dicevi :

    ovunque

    tu sarai

    ricorda

    sempre

    la nostra

    canzone.

    Vivessi

    mille

    anni

    mai

    potrei

    dimenticare

    quella

    sera

    quel

    momento

    in cui

    stringendomi

    dicevi

    torna.

    Solo

    la notte

    ho il

    coraggio

    di rimpiangerti.

    Quando

    fuori

    non ero

    io

    dietro

    la tua porta.

    Solo

    la notte

    ho il coraggio

    di aspettarti.

    Di

    vederti

    arrivare

    chiamarmi,

    e sorridere

    ancora.

    Solo

    di notte

    ho il

    coraggio

    di piangere.


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    pa.zam.7
    Post: 3.276
    Sesso: Femminile
    Moderatore
    00 02/09/2007 00:07
    Senza cadute

    E se riuscissi ad essere
    forza che scruta l’orizzonte
    tra voci cadute in errore
    che indicano soltanto
    spazio e confine
    avvolti da nebbie
    Se soltanto mi appigliassi
    all’ultimo sperone di roccia
    per scalare le vette
    dell’ignoranza e dell’ego
    Sarei ora aquila
    padrona del cielo
    senza inesorabili cadute
    nel fango dell’oblio
    che porta lontano
    il senso del cammino


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    pa.zam.7
    Post: 3.276
    Sesso: Femminile
    Moderatore
    00 13/09/2007 01:19
    Non sto pensando a niente

    Non sto pensando a niente,
    e questa cosa centrale, che a sua volta non è niente,
    mi è gradita come l'aria notturna,
    fresca in confronto all'estate calda del giorno.
    Che bello, non sto pensando a niente!

    Non pensare a niente
    è avere l'anima propria e intera.
    Non pensare a niente
    è vivere intimamente
    il flusso e riflusso della vita...
    Non sto pensando a niente.
    E' come se mi fossi appoggiato male.
    Un dolore nella schiena o sul fianco,
    un sapore amaro nella bocca della mia anima:
    perché, in fin dei conti,
    non sto pensando a niente,
    ma proprio a niente,
    a niente...

    - Fernando Pessoa



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    pa.zam.7
    Post: 3.276
    Sesso: Femminile
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    00 13/09/2007 01:21
    Anima mia

    Anima mia
    chiudi gli occhi
    piano piano
    e come s'affonda nell'acqua
    immergiti nel sonno
    nuda e vestita di bianco
    il più bello dei sogni
    ti accoglierà
    anima mia
    chiudi gli occhi
    piano piano
    abbandonati come nell'arco delle mie braccia
    nel tuo sonno non dimenticarmi
    chiudi gli occhi pian piano
    i tuoi occhi marroni
    dove brucia una fiamma verde
    anima mia.

    - Nazim Hikmet


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